Con i suoi 3 miliardi di utenti attivi al mese – circa il 37% della popolazione mondiale – Facebook è una delle piattaforme social più conosciute e utilizzate a livello globale.
A quasi 20 anni dalla messa online della prima versione, il social di Mark Zuckerberg è riuscito a conquistare l’interesse e il favore di mezzo mondo, tanto che oggi è davvero difficile trovare qualcuno che non abbia almeno un profilo personale.
Discorso simile – se non addirittura identico, anche solo per mere questioni di moda – per le aziende, i personaggi pubblici e le istituzioni, che sulla piattaforma targata Meta pubblicano quotidianamente contenuti di ogni tipo: dalle semplici offerte commerciali ai video promozionali, dalle notizie di settore alle info riguardanti iniziative ed eventi.
Se siete tra i pochi imprenditori o professionisti che ancora non hanno portato la propria attività sul famigerato “social blu”, prendetevi un attimo di pausa e preparatevi a scoprire le 5 cose da fare e da non fare quando si apre una pagina Facebook.
Vi avverto: alcune non vi piaceranno affatto…
1. Nominare più amministratori di pagina
Oltre che per la sua capillare diffusione e la grande varietà di contenuti pubblicabili, Facebook è noto anche per alcune “libere iniziative” assai poco piacevoli, come l’improvvisa chiusura di profili personali o la temporanea limitazione degli stessi.
Può capitare, ad esempio, che a seguito della pubblicazione di contenuti considerati non conformi alla piattaforma, Facebook decida di rimuovere il profilo dell’utente incriminato o di limitare la sua capacità d’azione per un determinato periodo di tempo.
Dato questo, è estremamente importante assegnare a due o più utenti il titolo di amministratore della propria pagina, così da non rischiare di dover interrompere l’attività di comunicazione o, peggio ancora, perdere la proprietà della stessa.
2. Creare una seconda pagina di test
Visto che “nessuno nasce imparato” e che i formati di post e storie cambiano in continuazione, è buona norma accostare alla “fanpage” della propria azienda una seconda pagina di prova. La stessa, infatti, ci tornerà utile per effettuare test ed esperimenti di ogni tipo, per poi replicare i risultati migliori sulla pagina principale.
Non solo: se terminata la creazione della pagina decidiamo di non pubblicarla, la stessa risulterà totalmente invisibile agli utenti, rivelandosi un’ottima risorsa in cui raccogliere idee, bozze e prototipi pronti per essere personalizzati e condivisi.
3. Collegare le altre risorse social aziendali
Quanto sarebbe bello se, una volta atterrato sulla nostra pagina Facebook, l’utente potesse scoprire, visitare e seguire anche gli altri canali social dell’azienda?
Ebbene, questo non solo è possibile, ma è anche semplicissimo da fare: è sufficiente, infatti, mettere mano alla scheda “Informazioni” e, all’interno della sezione “Siti Web e link social”, inserire gli indirizzi o i nomi utente delle risorse legate al brand, come il profilo TikTok e quello di Twitter, la pagina Instagram e il canale YouTube.
Inserire questi collegamenti permetterà di veicolare il pubblico verso le piattaforme social su cui la vostra azienda è presente, agevolando la crescita dei follower.
4. Attivare il filtro volgarità dei commenti
Su Facebook, si sa, c’è un sacco di gente che si diverte a lasciare commenti offensivi o addirittura insultanti, spesso arricchiti da parolacce e imprecazioni di ogni genere.
Onde evitare che i propri post si trasformino in delle “cloache digitali”, è bene agire di astuzia e attivare il cosiddetto “filtro volgarità” messo a disposizione da Facebook.
Grazie a questa utilissima funzione, quando un utente proverà a postare volgarità o insulti, la pubblicazione del commento verrà automaticamente sospesa, così che siate voi a decidere se lasciarlo passare o eliminarlo definitivamente.
Una bella comodità, non è vero?
5. Non invitare a mettere “Mi piace” alla pagina
Ci sono passato anche io: prima di cominciare a occuparmi di Social Media Marketing & Advertising a livello professionale, ogni volta che aprivo una nuova pagina Facebook mi precipitavo a invitare tutti i miei amici e conoscenti a mettere “Mi piace”.
Pur comprendendo il desiderio di vedere apprezzati i propri progetti e le proprie idee, col tempo e la pratica ho capito che non c’è cosa più sbagliata che invitare gli altri a seguire pagine e profili social che, in condizioni normali, non seguirebbero.
Facciamo un esempio: io potrei anche invitare mia madre o mia sorella a seguire la pagina Facebook di Ammodino, e sono sicuro che il “Mi piace” lo metterebbero. Sono altrettanto certo, però, che materie come il digitale, l’export e la finanza agevolata non siano di loro interesse e che, di conseguenza, ignorerebbero tutti i post a riguardo.
Questo il motivo per cui non bisogna invitare persone non in target a seguire le proprie risorse social. La loro inattività, infatti, finirebbe col danneggiare la visibilità dei contenuti, i quali vivono e si diffondono grazie proprio alle interazioni degli utenti.
Più fan/follower interessati ai vostri argomenti avete, meglio performeranno le vostre pagine. Tutti gli altri (amici, parenti, conoscenti, ecc.) è meglio lasciarli da parte.
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